Qualche mese fa, non tanti, c’era un calciatore al centro del campo che costruiva gioco, e che non mi ha lasciato alcun vuoto, pensate che non ricordo quasi più come si chiama, mi ricordo solo che è passato al Milan per una cifra enorme, e che è stato sostituito da un tale Lucas Leiva Pezzini .

Questo nuovo centrocampista biancoceleste, tutto mi sembra all’infuori che nuovo, mi ha fatto innamorare per il suo semplicismo tattico, ovvero tu hai la palla al piede ed io te la tolgo, con le buone o con le cattive, ma la cosa fantastica, e devo dire la verità, non mi aspettavo anche una fase di impostazione cosi efficace.

Leiva è quel giocatore che lo spogliatoio assimila in fretta, per la disponibilità in mezzo al campo a dare e prendere botte, più a darle che a prenderle, ma ha dimostrato un’integrazione umana fatta di disponibilità nei rapporti sociali, dunque Leiva è diventato uno dei leader di questo gruppo in pochi giorni, cosa non facile se pensiamo ad uno spogliatoio collaudato da anni con delle personalità fortissime.

Il vantaggio di avere Leiva è complesso da spiegare, ma vediamo se riesco a farmi capire con le mie parole, cercando di spiegare come lo vedo io nell’inquadratura tattica che ormai i mister Inzaghi e Farris gli hanno assegnato.

In un centrocampo a 4, l’unica partita giocata a 5 è stata contro il Verona, ha la funzione di avvicinarsi in fase di non possesso palla alla linea di difesa, cercando di liberarsi dalla marcatura e lasciando comunque la fase di costruzione al difensore centrale che di solito è de Vrij.

Quando l’azione si alza lui accorcia sulla linea dei centrocampisti e va a cercare spesso il terzo passaggio, quando ormai la palla è sul cerchio centrale del campo più o meno, la giocata che fa più di sovente è quella di ritornare al primo passaggio sul centrale, ma quando quest’ultimo ha già guadagnato 40 metri in uscita, oppure girare la palla sugli esterni, e spesso sulla sinistra, perché il terzo passaggio di solito lo prende la Basta.

Non è un grande incursore con la palla attaccata al piede, ovvero non guadagna moltissimi metri in azioni solitarie, anche se ha nelle sue corde questo tipo di giocata, che però tende ad evitare proprio per quella grande impostazione tattica che ha, quindi tende a non sbilanciare mai la squadra.

E’ un giocatore che da ora in poi, ovvero allenato da Inzaghi, potrebbe cominciare a trovare qualche gol sui calci piazzati, fase che il mister cura con molta capacità e sempre differente e di difficile comprensione per gli avversari.

E’ nella fase difensiva che Leiva ha da anni preso il dottorato con 110 con lode e bacio accademico, lui conosce il punto esatto dove il pallone cadrà dopo un rinvio di un difensore o di un portiere, lui quando parte per prendere il pallone già sai che avrà la meglio sul suo rivale, quando il suo rivale ha il pallone tra i piedi non va mai in affanno, perché riesce a posizionarsi in maniera impeccabile con il corpo rendendo il movimento del corpo del giocatore impossibile.
Quando ha limitato nella giocata il suo rivale, non fa altro che sdradicargli il pallone, con le buone o con le cattive, o gli concede una giocata di seconda scelta, di solito un retropassaggio, anche perché facendogli perdere due tempi di gioco ha fatto rientrare gli altri colleghi di reparto per il raddoppio.

Quando è lui che deve raddoppiare non si fa mai pregare, ed il suo compagno gioca con semplicità perché non ha il pensiero di un ritardo nella chiusura, lui è li a dare un mano al suo collega, pronto a dare tutto ed anche di più.

Questo calciatore, l’ho seguito diverse volte in Inghilterra, dove veniva impiegato esclusivamente come ruba palloni, anche perché in fase di impostazione il Liverpool è stato sempre abbastanza coperto avendo Emre Can o Henderson con libero sfogo di creare gioco.

Ora con inzaghi potrà dare libera interpretazione nel ruolo di regista, lasciando esprimendo quella fantasia che un vero mastino a volte lascia in disparte, ma il mister ama il gioco in velocità con passaggi anche in verticale con un coefficiente di difficoltà molto alto, ed in questi giorni ho visto Leiva che prova e riprova, anche con una certa efficacia questo tipo di giocata.
Giocatore bestiale, giocatore che nella Lazio potrà continuare a dare tutto se stesso, come ha sempre fatto da quando è in Europa, perché calciatori come lui fanno impazzire i propri tifosi, e vengono odiati dai tifosi avversari, con non poca invidia.

Sono pazzo di Leiva , del suo modo di essere uomo gruppo, ma soprattutto del suo modo incantevole e passionale di interpretare le partite, è lui il calciatore che fa scattare lo switch e lo imposta alla voce squadra vincente.
FORZA LAZIO SEMPRE
PAURA MAI, AVANTI LAZIO

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